;
|
: FERNANDA | Dramma Lirico in 3 Ari
PREZZO NETTO: CENT, 50
=
| MILANO Stabilimento Musicale Ditta F. LUCCA.
——€—
N. 39575 S Cl
BIBLIOTECA: CAPRONI
/
DRAMMA LIRICO IN TRE ATTI di ENRICO GOLISCIANI
Musica del Maestro
FRARRUCCIO WERRARI
Milano
Stabilimento Musicale Ditta F. Lucca.
3-86
DIRITTI DI TRADUZIONE, RISTAMPA E RIPRODUZIONI RISERVATE.
x
USIC LIBRARY NC--CHAPEL HILL
PERSONA el
La Contessa Maria d’Alvarez Sig.*
Il Barone Gusmano di Sandoval, suo-euginoxe:= i. ii Sio
Il Duca di Sidonia Don Rodrigo Gomes: Sio
Fernanda, giovane orfana . Sig.
Un: Paggio sl 0 Sio
Giovinette della fattoria - Cavalieri Dame - Castellani della Contessa d’ambo i sessi
Palafrenieri - Paggi - Domestici.
La scena è in vicinanza di Madrid, secolo XVII,
NODOTTOY*>MNA TDI III NN NN NNO NSA NE NAACME
ATTO PRIMO
ISIS
SCENA PRIMA.
Sala nel castello della Contessa. Porta in fondo, ed a siniatra seggioloni dorati. — Ricco tavolo. — È la sera,
Giovanette della fattoria del castello entrano dal fondo recando Fernanda svenuta.
ALCUNE GIOVANETTE Della Contessa l’ordine :4 Recarla qui ne impose. (indicando Fernanda) ALTRE Riposo a questa misera Concesso sia colà!... (’adagiano su di una sedia)
LE PRIME Oh! vedi come sparvero Dal volto suo le rose...
LE SECONDE Lenti il suo core ha i battiti...
TUTTE
Tra vita e morte stal...
Povero fior di primavera,
Giovin così - giungesti a sera! - Morte ti dà - funesto errore - Ne fai pietà - povero fiorel....
fi
SCENA TI.
La Contessa dalla sinistra e dette.
CONTESSA (agitata, alle giovinette) Dove È la fanciulla, che v’affidai, Che da periglio crudel scampai?
CORO Nobil Contessa, a voi d’innanti, Priva di sensi. (indicando Fernanda)
CONTESSA (appressandosi a Fernanda)
Respiro !... muove Ella le luci alfin... tremanti, Incerte intorno le volge... Dio !... Sii benedetto !... Ma vivrà!... CORO Per voi, signora, d’un fallo rio (indicando Fernanda) Carca quest’ anima non resterà. Degli infelici l'amica siete, Chi non v’adori tra noi non v'è. CONTESSA Silenzio, o care: vi ritraete La sventurata mi chiama a sèl... (il Coro inchinandosi alla Contessa esce pel fondo)
SCENA III
La Contessa e Fernanda.
FERNANDA Ove sono? che m’avvenne? (renvenendo a gradi) Chi in tal loco m’ ha guidata ?...
Vivo ancora?... Oh! chi trattenne
I miei passi?
CONTESSA (severa)
Sconsigliata ! E prosegui nello stolto Tuo delirio?
FERNANDA (fissandola)
Ciel! qual volto! Voi la dama ricca e bella, Che splendea siccome stella In quel cocchio... ©
CONTESSA
A cui lanciar È brev' ora ti mirai, Quasi povera demente Sotto l’ugna del fervente Mio destriero, a ricercar Fera morte!
FERNANDA (con dolore)
Ah! perchè mai Di trovarla mi vietaste? Perchè, cruda, mi salvaste ? Mi lasciate morir! È il mio solo desir. | Deh! se è vero che un cor Vi concesse il Signor Come il viso, gentil, A niun’ altra simìl, Se una lagrima pia Il mio duol vi strappò, Dato il bene mi sia Che il destin mi restò | Mi lasciate morir! È il mio solo desir
CONTESSA Sciagurata] E quali affanni Il tuo core.può celar Che t’astringon nei verdi anni |. Un avello a sospirar?
FERNANDA Ah! Signora, nol chiedete! CONTESSA Di° non ami tu? FERNANDA Tacete!
Un abisso mi disserra Tal richiesta! CONTESSA (da sè) Oh! l’infelice ! Hai parenti? e FERNANDA Sulla terra Sono sola da tre dì. Una madre, dei miei giorni Confortava ancora il lutto: Era quella per me tutto!
CONTESSA Spenta anch’ ella? FERNANDA Anch? ella... si. FERNANDA
Mi lasciate morir... È il mio solo desir!... ecc. CONTESSA Oh! qual alma gentil Cela veste sì umil! = - Questa misera... no...
Tanto duol non mertò!... Sorgi, o cara, e qui vien A plorar sul mio sen! Della tua giovinezza
Vo?’ tornarti ai bei dì; Ridonarti l’ebbrezza
Che il destin ti rapìl!... ‘Pu-del-vivera.s10=Vo.n Tua sorella io sarò!
FERNANDA Signora ! CONTESSA Non più indugi. Un gentiluomo Tra poco attendo. A me ubbidir dovete. Olà! alcun! (chiama verso il fondo)
SCENA IV.
Un Paggio, indi il Barone @usmano che si arresta nel fondo, e dette.
CONTESSA (al Paggio) Condurrete Codesta giovinetta nelle stanze Che già fur di mia suora, e ch’ io giammai Dischiuse ho più. - Rispetto S’abbia per lei, come per me. - Partite.
BARONE (commosso, arrestandosi in fondo senza esser veduto)
(Nobil alma !)
FERNANDA (alla Contessa)
Che ascolto? Gran Dio! perchè trovar non so parole Per svelarvi del cor l’intimo senso ?
FERNANDA 2
10
CONTESSA È questo il mio compenso (l’abbraccse) Addio. (Fernanda esce col Paggio)
BARONE
(s'avanza celere verso la Contessa dicendole)
Grazie per lei io ve ne rendo! CONTESSA (sorpresa, volgendasi)
Cugin, voi qui? che dite? io non v’intendo. Poc’ anzi a me diceste Che a partir per la Svezia Col nostro ambasciator v'apprestavate. Pallido, fosco in viso Io vi rivedo - che v’accadde? - Nuove Del mio Rodrigo ?... (turbata)
BARONE No, Maria... di Lei Vi parlo, di Fernanda.
CONTESSA Di Fernanda? BARONE Della donna, che a morte voi toglieste E qui raccor voleste. La sua storia è a me nota, A me, di- sue sventure Prima cagione. CONTESSA Il vero favellate?... Voi? BARONE Pur troppo! - Maria, deh! m oli
Lieta, tranquilla, di beltà fulgente. Resa più cara dalle sue virtù, Sospiro d’ogni cor, 1° età ridente
Scorrea Fernanda della gioventù!
11
Anch’ io la vidi in una festa, e ratto
Ardor possente risvegliossi in me... ©
Di perderla giurai ad ogni patto,
Amistà calpestando, onore e fè...: Meschin, ma onesto gentiluom, m’avea
Il padre suo al pari di un fratel,
La serpe sul suo seno egli stringea!...
Ma gli occhi miei cingea fatale un vel.
Di puro amore amommi quella pia - Perfidamente io ne sedussi il cor. Lottò... ma pur fu vinta, ed io, Maria, La consacrai per sempre al disonor. (cupo)
CONTESSA |
Che mai faceste? oh! povera Fernanda !... il tuo mistero Comprendo. BARONE (continuando) Il padre, narrasi, Spense cordoglio fiero, E visitò miseria x Quella deserta casa - Lei più non vidi - e solo Dal suo delirio invasa. In sì funesto dì, Dopo cinque anni' (ahi duolo!) Accanto a voi-nel cocchio Nel ravvisarmi, dessa (Voi lo miraste) orribile Fine invocò ! I CONTESSA D’orror Son piena! _ BARONE Il protettor Angelo suo, Contessa,
i 4
Esser dovete. - Più Non lo poss’ io. - Quaggiù Un sacro nodo avvincemi Ad una sposal... CONTESSA Ah! sì... Tutto per lei farò. BARONE Men triste io partirò. Se l’orror della sua sorte Vostre cure tempreranno, A voi, pia, benediranno La tradita e il traditor!
(bacia con cffusione la mano della Contessa ed esce pel fondo)
SCENA V. La Contessa, indi un Paggio.
CONTESSA (siede) Oh! la strana avventura | Per lei sento D’ insolita mestizia Turbata l’alma; e ancora Non riede il mio Rodrigo. - D’ora in ora Attendo da più dì lui ch’amo tanto. (dopo una pausa) S'ei mi tradisse! Il dubbio M’ange e mi stringe il core... No, non potrei sorvivere Al suo perduto amore: Sarebbemi la vita Orribile martir; Oh! meglio che tradita Da lui, meglio morir.
13 Morir? La morte invochino I vili; a me s’aspetta Altro desìo terribile. Vendetta! oh sì, vendetta | Ma già ritorna, dimmelo, Dimmelo o giusto ciel, Ch’ egli fedele in braccio Torna alla sua fedel, (sì siede accanto al tavolo) I miei tristi presagi, I miei sospetti accrescono (indicando alcune lettere sul tavolo) Questi anonimi fogli. Ma il mio vecchio Intendente, che a Cadice spedii Ieri a lui presso, nuove Me ne darà ! PAGGIO (entrando con un foglio)
Contessa ! CONTESSA. Porgete! (prende la lettera e l’apre ansante) È l’intendente!
(legge) « Mat fu in Cadice il Duca » Ciel! che intendo!
Ei non partì? mentia ?... io son tradita! Dubbio non v'hal!... no... (cade sulla sedia)
PAGGIO (guardando al di fuori) Il Duca Di Sidonia ! CONTESSA
(vivamente alzandost) Che! dessol... (poi contenendosi) Ah! no, si finga. - Dal suo labbro istesso Io vo’ strappar la verità! (i Paggio esce)
14
SCENA: VI. Il Duca Rodrigo dal fondo, e detta.
RODRIGO
Mia buona Maria ! I CONTESSA Rodrigo ! RODRIGO
Se tardai, perdona ! (seggono)
CONTESSA (con galanteria che mal cela il sarcasmo)
Offrir dee Cadice ore ben liete Se vostra assenza si lunga fè!
RODRIGO
Da voi lontano per me, il sapete, Gioia non avvi.
CONTESSA (con ironia, fissandolo) ‘Davver ? Mercè ! -
Eppure anch’ io un dì, credei Che da voi lungi di duol sarei S In breve spenta - ma fu un error — Miei dì tranquilli scorsero ognor Da voi divisa. (marcando le frasi e issandolo)
‘RODRIGO (con gioia mal pronto da sorpresa)
Che dite ?... e credervi Degg io, Maria? is: CONTESSA Vano è il celarlo Saria menzogna. - Se con voi parlo, Quella dolce estasi più in me non è, Che un dì formava il mio gioiîr.
RODRIGO Voi, fida tanto?.. tt CONTESSA M° è duopo dir Ch’ io più non v'amo! (s'alza) RODRIGO (alzandosi) Sogno non è?... CONTESSA | Nol voll’ io Duca. - Ognun lo sa, (con brio ironico) Come a noi viene, amor sen va! RODRIGO Allora al fato grazie rendiamo. CONTESSA (Cielo !...)} Anche voi, forse, cangiato? RODRIGO Ho di celarvelo finor bramato: i Or m’ è concesso - No: più non v'amo. ‘CONTESSA ; Un'altra adunque? (con voce tremante) RODRIGO (volendo partire) | Troppa è la stima Che per voi nutro! - CONTESSA (arrestandolo) A I Esser la prima. Amica vostra voglio oggi! - | RODRIGO
(arrestandosi) Il nobile
Leale accento V alma colpì.
16
Povero Duca!
CONTESSA
Un’ altra adunque amate?
RODRIGO (con tutto lo stancio)
AN! sì.
Maria, adoro un angelo Che al par di dolce sogno Apparve al guardo estatico E tosto dileguò.
Trovarla, al piè prostrarmele E il solo ben che agogno Per dire a lei che vivere Seco d’amore io vo!
CONTESSA
(Ed è così, me misera! Ch’ egli al mio piè parlava, Ed è così che parlami Del suo novello amor! Codesto miserabile Oh! quanto 1’ adorava ! Deh! non sgorgate, o lagrime! . Deh! non spezzarti, o cor!)
(riprendendo il primo tuono)
E dove... ditemi... il ciel vi diè Vederla?
RODRIGO Al tempio moveva il piè.
E là più fiate la rincontrai -
Un viaggio fingere con voi pensai, E un giorno all’ uscio di sua dimora Io la seguii - Ella v’ entrò. -
CONTESSA
RODRIGO
Ansante un’ ora L’ attesi - speme al cor parlò Di favellarle, ma invan - Sua voce, Cui niuna in terra può somigliar, Invece udiî... CONTESSA
(Smania feroce |) RODRIGO Una dolente canzon cantar...
SCENA. VII.
La vece di Fernanda dalla sinistra accompagnandosi ad un’ arpa. - Delti.
LA VOCE È [o sono mesta, ‘come i tramonti
Dei vaghi giorni di primavera, Come la luna, che sulle fronti Gli ultimi raggi ne splende a sera. Ma a chi mi vede e mi richiede: - A lungo forse tuo cor soffrì? - Io, no, rispondo: nacqui così.
RODRIGO Ciel! la sua voce!
CONTESSA (fulminata)
(Ah! no... è. impossibile!) RODRIGO E lei, Contessa! CONTESSA (Fernanda!... dessa ?!)
FERNANDA 83
18 LA VOCE i II. »Io sono tacita, come il sospiro »Di giovanetta che cerca amore, »Come una foglia che sola io miro »In sul terreno senza colore. »Ma a chi mi vede e mi richiede: - A lungo forse tuo cor soffrì? - Io, no, rispondo: nacqui così. RODRIGO Così cantava quella gentil!
CONTESSA (Vendetta orribile! paventa, o vil!) RODRIGO Cessò il canto - Deh! parlate, Quest’ arcano mi svelate, Il mio ben m°è presso, è là?... Deh! parlate per pietà! CONTESSA (fingendo) Fu sua madre amica mia, E morendo m? affidò La sua figlia...
RODRIGO Che! Maria? Rivederla io posso? CONTESSA | Il vo! S° ella è l’angelo sì puro Che d’ amor v° inebriò, Sarà vostra, ve lo giuro! - (Fulminarti appien saprò!)
"(fa un cenno verso il fondo)
SCENA VIII.
Il Paggio, indi Fernanda. - Detti.
CONTESSA Fernanda qui! (al Paggio ch'esce) RODRIGO E vorreste? CONTESSA Presentarvi a lei vogl’ io. RODRIGO Ella quì? Possente Iddio, Io più chiederti non so! - FERNANDA (entrando sommessamente) Signora ! 3 RODRIGO (E lei!) CONTESSA (con ipocrisia) Mia tenera Amica, vi presento Il Duca di Sidonia, Rodrigo Gomes! (Fernanda s'inchina) RODRIGO (Tento La gioia di quest’ anima Frenare indarno!) CONTESSA Appreso Da me ha la vostra istoria; N? è di pietà compreso, E vi promette aita.
19
21)
FERNANDA Grazie, Signor! RODRIGO
Su voi Con lei saprò vegliar!
FERNANDA
Iddio mi serbi in vita Per questi angeli suoi Costante per pregar!...
CONTESSA
Or via... la sera scende...
La luna in ciel risplende! Nel parco mio, non sembravi ? Noi conversar potremo ‘Tranquilli a lungo - Nobile Duca, con noi v’avremo?
Lo spero almen!
RODRIGO Resistere A voi non so! (offre él braccio a Fernanda) FERNANDA (arrossendo) Signore ! >
(Perchè sì forte palpito In cor mi favellò ?...)
RODRIGO
(O mio tesor!)
di (ebro di gioia 8’ avvia con Fernanda sul fondo ragio- nando seco lei a bassa voce)
CONTESSA (seguendoli cogli occhî)
Benissimo | Infamia e disonore! - Siete la degna coppia. Ed io vi stringerò! (cupa)
(Quadro)
FINE DELL'ATTO PRIMO.
ATTO SECONDO
pe
SCENA PRIMA.
Dopo un mese.
Il parco del castello - A dritta ala esterna del palazzo — A sinistra un padiglione elegante sotto cui sedili e un tavolino di marmo su cui occorrente da scrivere — In fondo alla scena una statua della Ver—- gine — È sera — Spuntano le stelle.
Il Duca Rodrigo.
No, non credea potesse umano petto
Tanto gaudio provar!... Qual mutamento! Maria, cor generoso,
A te cui debbo un caro
Passato, un avvenir dovrò celeste.
Superbo io son d’averti amato un giorno! - Ella al cor della tenera Fernanda
Il mio avvicinò - Ella le nostre
Tremanti labbra schiuse e per lei mia Quella gentil tra brevi istanti fia!...
Fu quì, diletta vergine, Mentre che il dì cadea, Fu quì che assorto in estasi Parlarti alfin potea. Olezzi i fior mandavano, Brillavano le stelle,
9; Ma più gentil di quelle, Più caro d’ ogni fior Vinceva i sensi il magico Profumo dell’amor |... Ovunque una memoria Di quella sera io trovo, E tutto il puro fascino Ancora in me ne provo. Mi parve allor delirio La mia trascorsa vita; Quest’anima smarrita Che un core invan cercò, Di quell’ amor che sognasi, La prima volta amò!... Alcun s’appressa... tra le foglie sento Lo strisciar d’ una veste... ah! dessa! Viene Come ogni dì all’ imagin di Maria! Non si turbi la pia!... {s° asconde)
SCENA ILL
Fernanda dal palazzo recando fiori - Detto.
FERNANDA (va presso la statua di Maria, vi si prostra e dice:)
O Madonna benedetta, Che sei d’ astri coronata, Deh! concedi che prostrata A te sacri questi fior. La più indegna, la più abietta Son di quante hanno in te fede, Ma il tuo sguardo in cor mi vede, E tu sai che puro è il cor! RODRIGO (sul davanti della scena senza udirla)
(Gome, oh cielo! al guardo mio | Bella par più dell’ usato}
Nella pace del creato
Sembra 1’ angiol dell’ amor ! Sì, i tuoi voti accoglie Iddio
Che sì candida ti fece,
Chè giammai più pura prece
Non levò più puro cor!)
Fernanda! (avanzandosi verso led FERNANDA (turbata) Dati: Vo ns
RODRIGO
Non tremate... Le vostre preci non fur turbate. Pudiche, come il cor le sciolse, A Dio saliro, ed ei le accolse. FERNANDA Voi m’ ascoltaste?
RODRIGO
Oh! l’ ascoltar Che vale ?... È lieve indovinar Quai sian d’ un angelo i voti!
FERNANDA | (0 rio Tormento !)
RODRIGO
Assidervi al fianco mio Non ‘vi dispiaccia!
(la Ja seder seco su un sedile) . PFERNANDA
(Tra le sue braccia Oh! qual terror - m?’ investe il cor!)
RODRIGO È forse questa la prima volta Che soli siamo - Quì non ne ascolta Che Dio - Deh! prima che mia chiamarvi Possa per sempre, che voi m’amate Udir vogl’ io.
FERNANDA
Mel domandate ?
Come non posso, von deggio amarvi ?... Tutto a me foste...
RODRIGO
Amor non è Riconoscenza - Vo? che ta m’ami Per me! Fernanda, intendi ?
FERNANDA (Ahimè !) Signore! RODRIGO Appellami Rodrigo - Dimmelo Solo una volta, ten prego.
FERNANDA (trascinata dal suo accento)
i Oh nio Rodrigo! RODRIGO Inganno non è?... mi chiami?... Tu dunque m’ami?... FERNANDA (con tutto lo slancio) T'amo!... RODRIGO (ebro di gioia) | Gran Dio!
TFERNANDA 4
26 (Rodrigo stringe fra le braccia Fernanda)
A DUE (come rapiti in soave estasi)
Splendi alfin, luce infinita, Ora santa del cor! Ah! perchè non è la vita Un sospiro d’ amor?... FERNANDA (sciogliendosi a un tratto da lui e correndo alla statua di Maria) Ah!... va... troppo mi sento Beata in tal momento; Lascia che a Lei ne renda grazie!...
RODRIGO Addio ! (mirandola con amore) Così nei sogni miei Pingevasi la bella -Che paga reso avrei, Del viver mio la stella! Sciolta la chioma nera, Sul labbro una preghiera, Dell’ universo ignara Ella appariva a me Pura, innocente e cara, Fernanda, al par di tel!
(s' allontana riguardandola con affetto)
SCENA II.
Fernanda sola, indi la Contessa.
FERNANDA (sorgendo) Pura e innocente al par di te!... Oh! baleno Fatale! La Contessa Nulla svelogli adunque?
27 Certa ne sono, come del mio fallo | E pure ella giurommi Di palesargli tutto - ch’ egli oi Sperar mi fece, e quasi Redenta io mi credea!... Più non si leva, O misera, chi cadde!... (decisa) Un nobil core Non tradirò - Ov? è dessa? La troverò, le parlerò...
CONTESSA (giungendo) Fernanda!
FERNANDA Ah! voi?.. CONTESSA Turbata, pallida Quì perchè? In simil giorno Strano è il vostro contegno - Io vi cercava;
Del vostro imen l’ ora è vicina - Voi Sol s’ attende - Venite.
FERNANDA Ah! voi, Signora, M° ingannaste ! CONTESSA Fernanda?...
FERNANDA Ei tutto ignora!... CONTESSA Che parli? FERNANDA Che folle io sia non mi dite, Un’ alma infelice dippiù non schernite. Ai vostri conforti io mal m’affidai, Invano ingannarmi da voi si tentò. Perduta è Fernanda, ed esser giammai La sposa in eterno del Duca non può.
CONTESSA Che ascolto?... oh! l’ ingrata!
FERNANDA | Ingrata? ah! nol sono E vostra mia vita - di me disponete - Ma stringer la mano (Contessa, perdono!) Non posso a quell’ uomo!
CONTESSA
(freddamente)
Perchè nol potete?
FERNANDA
Voi non l’ udiste quel core ardente Baldo, fidente - di mia virtù, Voi non l’ udiste parlarmi, come Si parla a donna che onesta fu! Questo mio turpe, macchiato nome In dote, ah! no - non gli darò! Larva terribile del mio passato, Squillo è di morte tua voce a me! No, non ti sfuggo: perverso fato Eternamente mi stringe a tel
CONTESSA
(Di stolto pianto perchè una stilla Sulla pupilla - a me tremò? Vanne: l’agghiaccia: l’anima mia Chiusa al rimorso per sempre io vo?! Alla vendetta bada, o Maria, Che un tuo sospir - ti può rapir! Codesti perfidi che m’han tradita Voglio che gemano al par di me! Che sia supplizio per lor la vita Come supplizio per me si fè!
(a Fernanda che s° incammina)
Ed ora che tenti, Fernanda?
FERNANDA Se nulla A_Lui disvelaste, Iddio men darà CONTESSA
T° arresta, fanciulla! Io volli strapparti all’ onta fatale. E l’opera mia distrugger vorrai? FERNANDA
L’onor che mi resta, è l’esser leale! Lasciatemi adunque...
CONTESSA (colta da un’ idea)
Insana! e non sai Che detti vi sono ch’ uccidono?
FERNANDA E sia! CONTESSA Ciò che arde sul labbro, ben scriversi può! A te! - ecco un foglio...
(indicandone uno sul tavolo del padiglione) FERNANDA Che dite?
CONTESSA Su via,
Il tutto gli svela. FERNANDA Ah! sì, scriverò. (decisa corre al padiglione e scrive tremando un Foglio)
CONTESSA .
30:
(comparisce un Paggio cui la Contessa parla sottovoce indicandogli il foglio che Fernanda scrive. Quando costei ha terminato, la Contessa consegna quel foglio al Paggio facendogli un segno d’ intelligenza. - Al Paggio esce)
La vostra sentenza ei deve recar,
Pensate.
— FERNANDA In ginocchio attenderla vo’! (si prostra)
CONTESSA (Indarno tu preghi: vendetta m° avrò!)
SCENA IV.
Voci interne con brio risuonano ad un tratto, indi Paggio.
VOCI INTERNE Inni di gioia alziam!. Cantiam - Viva gli sposi! Ripetano in tal dì Così - tutti festosi! Viva, sclamiamo ognor La pace e l'amor!
PAGGIO
(tornando) Il Duca di Sidonia Attende la sua ‘sposa.
FERNANDA (levandosi con gioia) al Egli perdona! Il ciel si rischiarò! Di luce sfavillò - Qi Placato è il mio destin: (RT Gioir quest’ è divin! Ah! sì, d’amor, di fè, Vivrò mio ben con te.
CONTESSA Il ciel si rischiarò, Di luce sfavillò - Placato è il tuo destin, Gioir quest’ è divin. (Ora in mia mano ell’ è! Mancò ogni speme a te!)
(escono ambedue per la dritta mentre è canti giulivi raddoppiano)
SCENA VW
Gran cortile del castello della Contessa. — A dritta V esterno d’ una cappella gentilizia internamente illuminata, — Fiori e lumi pel colon—- nato, — Continua la sera.
Vassalli della Contessa d’ambo i sessi accorrendo da varie parti.
ALCUNI Amici, accorriamo, Il corteo 8° appressa già. ALTRI
Là coppia attendiamo o Che in breve all’ara andrà!
ALCUNI Già la facciata bruna SÌ schiara del castel. ALTRI
Brillare par la luna Più dell’ usato in ciel|
TUTTI
Lunghi anni rammentar Dovremo: simil festa senza par! Amici, olà... Ecco... son qua! -
32
SCENA VE.
Il corteo nuziale entra dalla sinistra. Gentiluomini, Castellani, Paggi, Domestici. - Entrano tutti nella cappella.
CORO Inni di gioia alziam! Cantiam - viva gli sposi! Ripetano in tal di Così - tutti festosi ! Viva, gridiamo ognor La pace e l’amor!
(tutti entrano nella cappella)
SCENA VII.
La Contessa, indi il Barone dal fondo,
CONTESSA (cupamente)
Son là!... al varco fatale, ove li spinse La debil man di questa
Spregiata donna!... Oh! come
La perfida era lieta
La man stringendo al suo Rodrigo... Suo | Oh! l’orrenda parola!
(verso il tempio)
No.. t’' arresta, scellerata, Rendi a me lo sposo mio... Non potrà, se è giusto, Iddio Questo imene henedir |
Con quanti palpiti quest’ ora attesi | Con quante lagrime a Dio la chiesi! Ora d’ eterea dolcezza piena, Soave balsamo ad ogni pena,
33 Dessa schiudevami un avvenir Ricco di speme e di gioir!... »Or tanto gaudio tu hai volto in lutto! »Sapesti tutto - a me rapir!... No... t’ arresta, scellerata, Rendi a me lo sposo mio... Non potrà, se è giusto Iddio (fuor di sè) Quest’ imene benedir!...
(cade spossata sui gradini della cappella)
BARONE (prima di dentro le scene)
Vi son nozze nel castello? Come? il Duca dite? Ah! sì, Per me il giorno assai più bello Del ritorno fia così. (esce)
Qui diffatti il gaudio spira La cappella illuminata! Faci... fiori... Or chi sospira Là dai CONTESSA (alzandosi) Gusmano... vi rivedo! BARONE
Al mio sguardo inver non credo! Tra quest’ ombre a che celata? Qual mistero!
CONTESSA (Nelle vene L’ira mia più ribolle!) BARONE Non si tratta dell’ imene Di Rodrigo adunque?...
CONTESSA SÌ.
BARONE E con lui perchè non siete? CONTESSA È Rodrigo d’ altra sposo. BARONE Dite il vero? Voi potete Tollerarlo ? CONTESSA Generoso Cor, frenatevi. Colui Confessommi un dì che più «Non m’ amava. | | BARONE | | Gielol Fu Vil'così.; i .. CONTESSA Che un’altra il cor Gli accendea d’ immenso amor Ei mi disse... ed io... io fui Che condotta 1° ho all’ altar. BARONE ._ V? era d’ uopo vendicar Tanto oltraggio, sciagurata ! CONTESSA (con voce tremenda) E Maria s’ è vendicata! Giungeste a tempo! BARONE Ma... CONTESSA Silenzio... udite!
39 VOCI DALLA CAPPELLA Vent, creator spiritus, Mentes tuorum visita, Imple superna gratia Quae tu creasti pectora!
CONTESSA La mano ei stende!... Ella la sua. Gusmanol!... Sì... l’ascoltaste ? Tutto
È compito! Or mirate bene in volto La consorte del Duca, e dite poscia - Se in colpire ho fallato!
Alla vergogna eterna
Per sempre l’ ho sposato !
SCENA VIII.
Rodrigo, Fernanda, Coro c seguito dalla cappella e Detti.
BARONE (fulminato, ravvisandola). Fernanda !! FERNANDA (riconoscendolo)
An! «RODRIGO Sposa mia, Die che t' avvien? | BARONE (rapido e sottovoce alla Contessa) Maria, Che mai faceste ? CONTESSA «(Adfin, O sorte, io t' ho pel crin!)
(Znsteme.)
CONTESSA (mostrando al Barone il foglio che ha scritto Fernanda nella scena precedente)
(In questo foglio da lei vergato, Che il mio tremendo furor dettò, 3 Tutto Porrore del suo passato Ella malcauta gli confessò. Con questo foglio a lui d’innanti Maria, qual larva, comparirà, E in mezzo al giubilo di tali istanti Ei la sua sposa conoscerà!
BARONE -
(Maria, qual demone vi spinge adesso ? ll vostro dire gelar mi fa! No: finchè io viva, a tanto eccesso Il vostro core non giungerà! L’armi, che il vostro furor scegliea Son dell’insulto più vili ancor! Di lei pietade, che non è rea, Vittima è solo d’infausto error!)
FERNANDA (È desso!... è dessol... oh! qual m’invade Gelo di morte l'ardente cor! Dagli occhi miei la benda cade, Per me l’abisso si schiude ancor, Tutto il passato riede al pensiero,. E « l’onor tuo, grida, dov? è? » No, questo spasimo è troppo fiero!... Signor, la morte concedi a mel...)
RODRIGO (In quel pallore, in quel suo pianto Quale s’asconde mistero, o ciel? Qual rimembranza funesta tanta Smania può darle così crudel?
94 Tra mille dubbii l’alma ho smarrita, Sento la pace da me fuggir - A te, Signore, io chiedo aita, I miei sospetti tu fa svanir !)
CORO
(Perchè ad un tratto la gaia festa Come da fulmine colta s’arresta ? Quale funesto pensiero arcano Di tutti il core turbando va? È l’indagarlo disegno vano... E niun di noi tanto oserà |) RODRIGO
(a Fernanda)
»Sposa, che t’ange mai?
FERNANDA (tornando in sè)
»Nulla!... partiam di qua, »Io te ne prego!
BARONE (alla Contessa)
»(Guai
»Se fate un passo!) RODRIGO »Olà? »I miei destrieri | FERNANDA »(Ciel |) TUTTI »Evviva !
38 (compariscono in fondo due palafrenieriî recando due cavalli riccamente bardati. Paggi con faci)
RODRIGO (montando a cavallo accanto a Fernanda)
»Al mio castel!
TUTTI
»Inni di gioia alziam ! »Cantiam -- Viva gli sposi, ecc.
(Rodrigo e Fernanda s’ allontanano seguîti dal cor- teggio nuziale e dal coro festosamente. Il Barone rattiene la Contessa. Cala tela.
FINE DELL'ATTO SECONDO.
ATTO TERZO
SL
SCENA PRIMA. Sala negli appartamenti della Contessa. Porte in mezzo ed ai lati. — Uscio mascherato verso il fondo, — Tavolo su cui un doppiere acceso.
Seggioloni dorati.
Il Rarome entra lentamente dal mezzo.
Qual chi s'accinge ad un delitto, cupa, Pensosa, qui Maria | Si ritraea. - Dal core Saprò strapparle il rio disegno, ond’ io Tuttora agghiaccio e fremo - Lo deggio - sì - Fernanda, Te salverò da quest’abisso estremo ! Nel riveder la misera, Che fa più bella il pianto, D’indegna trama vittima, Ad uno sposo accanto, Anche una volta (oh! strazio !) Anche una volta in cor, Della mia colpa infausta . Tutto sentii l’orror! Ma il ciel, che dei miei gemiti Stancai per lunga etade, Il ciel, cui prono e supplice Oggi Gusmano cade, Sì nova, atroce infamia No, non farà compir! - Perchè la sua giustizia Dovrebbe Iddio smentir? -
DTT LTT £_*-*>--"<-*_-----<-<-° -<-£-<**-<*>-*< *<°©--- 3 _———_—Tm—6t6TTT-
40 SCENA II.
La Contessa vestita in nero con il velo in mano dalla dritta e detto. :
BARONE (Ah! dessa! quai vesti ?) Maria!
CONTESSA
(sorpresa)
Voi Barone !
Adunque i miei passi qual ombra seguiste?
BARONE A voi qui m’adduce possente cagione.
CONTESSA È l’ora ben strana per ciò che mi dite - Domani cugino. BARONE i E dove ora andar Vorreste ? CONTESSA (ironica) Ad un hallo! BARONE
Contessa ! CONTESSA __ Tremar Tal motto vi fè? - (/u deé passi per uscire)
BARONE (severissimo)
M’udrete voi! - CONTESSA
(punta) Che! -
BARONE (a mezza voce avvicinandosele)
Dei tuoi sguardi nel baleno, Sciagurata, io lessi appieno - Ma se caro in terra avesti Quell’affetto, che perdesti, Basti a te la ria vendetta Che ira cieca ti dettò | Pace all’orfana rejetta Che il Signor già perdonò!
CONTESSA
O malcauto, nei miei rai
No, tu leggere non sai: Di pietade insano accento Non udrai in tal momento: Già di morte l’ora suona - È il destin che la segnò - Come lui, che non perdona, “Io nemmen perdonero ! -
(batte un'ora)
Skdiora a me!
(trae un foglio dal seno, lo guarda con gioia feroce, € si dispone ad uscire)
BARONE (vielandole èl PASSO)
Fermatovi !
Scacciate il vil disegno !
CONTESSA Più fren non ha il mio sdegno - Lasciatemi !
BARONE
Di qui
Non uscirete. - Il foglio A me! -
Ri to
CONTESSA No! -
BARONE Mel darete ! -
CONTESSA
Lottar voi non vorrete Contro una donna !
BARONE (cieco d'ira) Io... SÌ -
Tutto oserò - furente Son d’ira - il foglio; 0 ch'io... (trae un pugnale e minacciando la Contessa le strappa il foglio) CONTESSA (vinta) Vile assassin | BARONE Per Dio! Non morderai, serpente! (esce în fretta pel fondo, chiudendo a chiave la porta d ingresso) CONTESSA (agitatissima) E sfuggirammi la vendetta ? (volge lo sguardo intorno disperatamente, ma ear dando Vuscio segreto dice:)
An noe 0a Vietarla a me forza mortal non può. SES
(schiude l’uscio in fretta e sparisce precipitosamente)
SCENA III.
Gran sala nel palazzo del Duca splendidamente illuminata, che in fondo s'apre ad una vasta terrazza, Tutto è brio e lusso. — È vicina Valba,
Cavalieri e Dame, entrando gaiamente, chi passeggia, chi conversa, chi ride. - Una donna vestita di nero c con velo pure nero traversa la scena.
TUTTI AI sorriso schiuso sia Ogni labbro ed ogni co»; Nostro nume è la Follia: Nostra vita danza e amor! ALCUNI Le vaghe dame!
ALTRI Notte d’incanto !
Orsù a danzar! - senz’ indugiar|
TUTTI AI sorriso schiuso sia
Ogni labbro ed ogni cor!
Nostro nume è la Follia:
Nostra vita danza e amor !
(s'allontunano lietamente)
SCENA IV.
La musica da ballo prosegue internamente. Rodrigo dalla dritta incontrandosi con Fernanda, riccamente vestita, appoggiata al braccio d'una Dama.
RODRIGO Qui pallida, turbata, Lungi da tutti il più, Rivolgere perchò, Sposa adorata ?
Pi Loti
. FERNANDA Rodrigo mio, ti calma; Sol usa a lagrimar, A tanto giubilar Non regge l’ alma. Di. che il cor mi soffochi
Un’estasi d’° amor! Oh! quant’io t'amo! (vacilla)
RODRIGO (alla Dama)
Presso al veron recatela.
FERNANDA
No.., passeggiamo ancor!...
DAMA Vi seguo... andiamo!
(esce con Fernanda)
RODRIGO (solo)
Strana e cara fanciulla !... Dal castello Della Contessa al mio, dal labbro un detto, Un riso sol non le fago ì, nè resa
L’ ha più lieta la festa -
Oh! donde vien codesta
Misteriosa nube
A solcar la sua fronte? Chi potria
A me svelar di sue pene secrete
L’ incognita cagione?
SCENA V.
La Dama vestita in nero dal fondo e detto.
LA DAMA Io, se il volete! RODRIGO (volgendosi sorpreso)
Sconosciuta, qual ti detta Pensier folle un tale accento? Il tuo nome?
LA DAMA
La vendetta, O Rodrigo!... {si scopre il viso)
RODRIGO
Che mai sento! Voi, Contessa ?
CONTESSA Sì, son io. Perchè trema la tua mano? Perchè il tuo si sforza invano Il mio sguardo a sostener ? Tanto dunque il nome mio V’atterrisce, o cavalier? RODRIGO Agli enigmi si dia bando, O Maria, li aborro a morte. Chi v’adduce in queste porte Strani detti a proferir? Mi svelate ! CONTESSA Giubilando Io ti vengo alfine a dir, Che tu invan non mi tradisti Ed un’ altra preferisti A Maria!
40
RODRIGO Anime,
CONTESSA Signor, NA m’intendi adunque ancor ?
D’ una larva il mio volto coversi !
L’ira e il pianto nel seno strozzai,
Per colpirti, o Rodrigo, m°?offersi
Col sorriso sul labbro a’ tuoi rai. Tanto oltraggio tu dunque speravi
Che una donna potesse obliar ? Impunito, o sleal, ‘confidavi
Questo misero core spezzar ?
Mal per te che a’ miei detti hai creduto | Sei perduto! - più speme non v? è |
RODRIGO
#
O Maria, siete voi che parlate?
Non vaneggio? son io che v’ascolto ? Di stupore ho le fibre agghiacciate... Da’ miei sguardi quel velo s’ è tolto! Tanta dunque, o Signora, nel petto Voi celaste ira insana, feral? | (con forza) i Il tuo cor, la tua vita, il tuo detto Eran dunque menzogna infernal? Mal per me che a tal donna credei |
Va, tu sei - spettro odiato per me !
(deciso)
Sta ben, di voi non teme il core, La sfida accetto.
CONTESSA O sciagurato,
Ma non t’'avvedi che i mio furore Già t' ha colpito?
47 RODRIGO
Cielo !
CONTESSA
Sapete Chi è mai la donna, a cui legat» V? ha eterno un nodo!... Oh! lo chiedete Dunque a lei stessa !
RODRIGO
Pel ciel! Contessa ! Il vostro labbro ben troppo or osa, Non soffro oltraggi alla mia sposa !...
CONTESSA La vostra sposa?... Dite l’amica (con riso diabolico)
Di Don Gusmano di Sandoval !
RODRIGO (colpito) Che | I CONTESSA - Domandate all’ impudica Ov? è il suo onore! RODRIGO
Donna fatal, Il motto infame ritratta...
CONTESSA
Svenami - Parlato ho il vero.
RODRIGO
Sugli occhi ho un vel. (fuori di sè) Sposa... Fernanda... Trema, crudeli!
48
SCENA VI.
Fernanda dal fondo e detti.
FERNANDA Signora... Voi...
RODRIGO (fissandola)
(Oh! troppo Pura è sua fronte!) Sposa mia t’appressa Non temere... m’ ascolta... Rea d’ un orribil fallo (con voce strozzate) Questa donna t’ accusa |
FERNANDA (sbalordita) Voi, Conc ‘ee
| RODRIGO Tu tremi?... oh Dio! POR] Il vero, 0 sposa... il vero (proferendo le parole ad una ad una)
Ella... t'appone... a colpa... Un amante... il... Barone Gusmano... FERNANDA (con un grido fremendo, cadendo in ginocchio sclama alla Contessa) Ah! orribilmente Voi m’avete tradita!... RODRIGO (fulminato) Che sento || | CONTESSA La mia parte ora è compita! - - (ridendo sinistramente si ricopre il wiso ed esce)
49 RODRIGO dopo lunga pausa ‘interrotta soltanto dai singhiozzi di Pernanda)
J
Dal pianto cessate... da voi mi si sveli Perchè sì vilmente m’ avete ingannato !...
FERNANDA (singhiozzando) Rodrigo !... RODRIGO (con forza) Quel nome nel fango gettato A voi proferire io vieto! - Ti celi Invan tra le palme la fronte: mi dì, Fu dunque tuo amante Gusman?... parla...
FERNANDA (soffocata) SÌ. RODRIGO Ma dove, ov’ è dunque?
SCENA ULTIMA.
Il Barone presentandosi solennemente dal fondo, e detti.
: ì
BARONE Presente ti sta! RODRIGO (traendo la spada) Sia morte ad entrambi ! FERNANDA Ah! . BARONE (rattenendo Rodrigo) D’essa pietà! D’ un delitto sciagurato, Egli-è vero, reo son io; Ma da lungo cancellato I’ ha il rimorso, il pianto mio
50
Ella, il giuro, ell’ è innocente ; E in quest'ora non si mente. Troppo tardi un tanto orrore, . Giunsi, oh cielo! ad impedir, Chè d’ un mostro il rio furore Ben mi seppe prevenir! -
RODRIGO (gettando la spada)
A. tal strazio eterno Iddio, Ah! perchè m° hai riserbato ? (con dolore) Ecco polve il sogno mio! Ecco 1° idolo spezzato ! Tutto sperde un solo istante... Sento a breni farsi il cor, Mentre orrenda a me d’innante L’ ombra sta del disonor! FERNANDA Chi soffrì quaggiù del mio Un affanno più spietato ? Non ancor tremendo Iddio, Non ancor ti sei placato? Alla luce il cor si serra, Tutto spegnesi per me! (fuor di sè) Son menzogna cielo e terra ! Son menzogna speme e fè |
BARONE
+ Della Contessa il laccio orribile
Comprendi, o misero! - Ella il coraggio Ebbe a svelarti suo fallo. Mira (trae la lettera) Codesto foglio ch’ ella ti scrisse Pria delle nozze. - Qui tutto disse Codesta martire, comprendi ? RODRIGO (dopo aver letto) Oh smania!
DI BARONE Della Contessa l’ ascose l’ ira - Che del perdono dischiuso il raggio Tu già le avessi ella credè |!
| RODRIGO Trame d’inferno ! FERNANDA (risoluta) Rodrigo, a me Puoi perdonare ?... BARONE Fernanda ! FERNANDA Dieta RODRIGO (combattuto da cento affetti grida infine)
Io ?... no, giammai !
FERNANDA Tutto finì!
(alza la spada di Rodrigo, si ferisce e cade)
RODRIGO Gran Dio! BARONE
Soccorso ! FERNANDA (con voce spirante)
No... non chiamate Alcuno... all’ onta non mi dannate Ed allo scherno di tutti.., 1’ ultima Grazia ch’ io chiedo, Rodrigo... è questa...
RODRIGO O mia Fernanda! - (vinto dal rimorso le si appressa) FERNANDA
Mi chiami?... oh! gaudio Divino...
BARONE Smania crudel, funesta!
RODRIGO Oh mia diletta, deh! non partir!
FERNANDA Son perdonata... posso morir...
(rammentando le parole del Duetto Atto II.)
« Splendi alfin... luce... infinita... « Ora... santa... ah! sì... la vita « È un sospiro.... (muore)
\
RODRIGO Morta} --
BARONE
Il ciel S’apre a lei, e non l’avel!
(Rodrigo cade in ginocchio presso Fernanda che è sostenuta nelle braccia del Barone.)
FINE.